Nonostante vi abbia raccontato spesso molto del periodo in
cui ho vissuto a Bologna (dove ho conosciuto Gloria) e della mia esperienza
attuale qui a Roma, non ho vi ho mai spiegato esattamente come sono arrivata
qui. Dopo tutto, prendere e trasferirsi in un altro continente, non è una
decisione facile, né è facile trovare sempre i mezzi e le opportunità per farlo
infatti la maggior parte di chi viene a
vivere e lavorare all'estero non finisce per rimanere più a lungo per diversi
motivi. In realtà sono finita a Roma quasi per caso, avevo chiesto un impiego
alla “Fulbright English Teaching” come assistente in Italia dopo la laurea, che
mi avrebbe permesso di insegnare l'inglese in due licei pubblici da qualche
parte in Italia. Tutti i candidati Fulbright sono assegnati ad una città del
paese che hanno scelto, non possono scegliere, ed io ho avuto la fortuna di
essere collocata a Roma. Come lettrice, per i corsi di lingua inglese, ho
insegnato al Liceo “Augusto Righi” ed al Liceo “Farnesina”, ho aiutato gli
studenti per conversazione e pronuncia, ho insegnato un po’ di grammatica e tenuto
lezioni sulla cultura e storia americana. E’ stato il mio primo vero lavoro
dopo il college, e mi ha dato l'opportunità di conoscere e amare Roma, e ho
potuto conoscere i meravigliosi insegnanti e studenti con cui ho lavorato quell'anno,
incluso il “guest poster” di oggi!
Gabriele era uno degli studenti della lezione del giovedì
pomeriggio al Liceo “Righi”. Spiccava tra gli altri studenti per il suo
perfetto accento americano che aveva imparato negli 8 anni di elementari e
medie in una scuola americana. Durante
le nostre lezioni sull’immigrazione italiana in America, la poesia di Walt
Whitman, ed il Thanksgiving, mi ricordo di Gabriele come uno dei migliori studenti
in quella classe, desideroso di partecipare e sempre attento durante le lezioni
(il che non è sempre detto, quando l'insegnante ha solo tre anni in più degli
studenti). Quando il progetto Fulbright è finito lui si è diplomato al liceo e
ci siamo tenuti in contatto via Facebook, poi abbiamo avuto la possibilità di
incontrarci a Roma non troppo tempo fa riuscendo a far combaciare finalmente i
nostri orari.
Lasciatemi iniziare dicendo che Gabriele è di sicuro una
delle persone più ambiziose e motivate che conosco, oltre ad aver scelto di
fare l'università a Londra, dove studia “Relazioni Internazionali”, si mantiene
con un lavoro da Starbucks, si è già assicurato uno stage presso l'Associated
Press per le sue tre settimane di vacanza qui a Roma (è l'unica persona che
abbia mai incontrato che ha cercato un lavoro da svolgere mentre era in
vacanza), e questo agosto inizierà uno stage di giornalismo che lo impegnerà
per tutto il prossimo anno, sei mesi a Utrecht e sei mesi a Copenaghen. Oltre a
tutto questo, ha deciso di imparare lo svedese come terza lingua (semplicemente
perché ama imparare le lingue straniere) ed ha un blog che documenta tutti i
suoi viaggi e le esperienze all'estero (www.gabridellisanti.wordpress.com) e
trova il tempo di viaggiare il più possibile, soprattutto nei paesi nordici.
Impressionante per un ragazzo che non ha nemmeno 21 anni!
La settimana scorsa Gabriele ed io abbiamo trovato il tempo
di fare e fotografare questa ricetta dei Kanelbullar, ispirandoci al periodo che
Gabriele ha recentemente trascorso a Stoccolma. I Kanelbullar sono panini dolci
svedesi, fatti con lievito madre, un ripieno di zucchero e cannella, ed un
sacco di cardamomo. Anche se io mi considero una buona pasticcera, non ero molto
sicura di come sarebbero venuti per un paio di motivi:
1. La ricetta che era stata data a Gabriele era in Norvegese
(ci è stata “regalata” da un amico norvegese) il che significa che abbiamo
dovuto tradurre la ricetta.
2. Abbiamo dovuto capire come convertire le unità di misura
(avete una minima idea di quant’è 1 dL in cups?)
3. Mi sono accorta all'ultimo minuto di essermi dimenticata
di portare un mattarello per stendere la pasta, e quindi abbiamo dovuto trovare
un escamotage perché la pasta andava obbligatoriamente stesa. (Abbiamo usato un
rotolo quasi vuoto di alluminio come mattarello!)
Nonostante l'inizio turbolento, questi Kanelbullar sono venuti
perfettamente – soffici, burrosi e speziati, sembravano usciti dalla vetrina di
Starbucks (parola di Gabriele!). I Kanelbullar sono perfetti per la colazione o
il brunch, o per uno spuntino con un caffè o un tea. Sono più buoni se mangiati
caldi di forno, ma sono buonissimi in tutti i casi!
KANELBULLAR
Ingredienti per 20 panini:
115g di burro
610g di latte intero
50g di lievito madre in polvere
150g di zucchero
1 uovo
875g di farina
1+1/2 cucchiaini di cardamomo
1 cucchiaino di sale
Ripieno:
45g di burro ammorbidito
112g di zucchero
2 cucchiai di cannella
Decorazione:
1 uovo
Granella di zucchero
Procedimento:
Sciogliete il burro in una casseruola e versatevi il latte. Scaldate
il composto finché non sarà tiepido. Mettete il lievito in una grande terrina,
versatevi sopra il composto di latte e burro, e mescolate per sciogliere il
lievito. Aggiungete l'uovo al composto. Successivamente, in un’altra ciotola grande, mescolate lo zucchero, il
cardamomo, il sale, e la maggior parte della farina con un cucchiaio di legno.
Aggiungete il composto di lievito negli ingredienti secchi un po’ alla volta,
mescolando, finché il composto diventa compatto. Trasferite la pasta su un piano
da lavoro pulito e impastate per un paio di minuti, fino ad ottenere un impasto
morbido e liscio - se l'impasto è troppo appiccicoso, aggiungete un po’ di
farina in più. Mettete l'impasto di nuovo in una ciotola e copritela con un
canovaccio pulito. Lasciate lievitare la pasta per 40 minuti.
Mentre la pasta lievita, preparate il ripieno dei Kanelbullar,
mescolando insieme il burro, lo zucchero e la cannella in una ciotola.
Preriscaldate il forno a 180°C. Cospargete di farina il piano da lavoro pulito e mettetevi la
pasta. Usando un mattarello, stendere la pasta formando un rettangolo grande
circa 20x50cm. Distribuite il ripieno sulla pasta. Ripiegate la pasta su se
stessa a metà. Tagliate la pasta a strisce di circa 2 centimetri di spessore.
Prendete una striscia di pasta e torcere le due estremità in direzioni opposte,
due o tre volte e poi avvolgere la striscia su se stessa, infilando le
estremità sotto chiudendo il panino. Una volta che avete torto tutte le
strisce, disponetele su una grande teglia unta. Spennellare la Kanelbullar l’uovo
sbattuto e cospargetele con la granella. Cuocete i Kanelbullar nel piano
centrale del forno per circa 10 minuti. Lasciateli raffreddare leggermente su
una grata prima di mangiarli.
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