Grazie Alex!

Chi di voi ci conosce di persona sicuramente saprà che è da tempo che ci frullava per la testa l’idea di aprire un food blog insieme. Inizialmente l’impresa sembrava titanica, anche perchè volevamo da subito una grafica che rispecchiasse i nostri gusti, che non fosse banale, ma nessuna di noi due sapeva come fare.

Un colpo di fortuna ha voluto che, visitando un blog di cucina, a piè pagina Gloria abbia letto “Blog design by Alex Bonetto”. Cliccando si è aperto il coloratissimo e utilissimo blog di Alex la pazientissima e bravissima designer freelance che ha dato vita alle nostre idee. Oltre ad avere un vero e proprio “Blog Design Shop” per chi vuole migliorare e abbellire il proprio blog o crearne uno da zero come noi, con i suoi post, dà consigli su come diventare dei blogger provetti, promuove creativi del web e qualsiasi cosa sia handmade.

Non la ringrazieremo mai abbastanza per averci aiutato e la seguiremo sicuramente sul suo blog “C’è crisi, c’è crisi!” perché nel mondo del blogging non si smette mai di imparare!


Alcune delle sue creazioni, anche handrawn che trovate nel nostro blog:







Violet Cake Roll

Molto spesso le mie ricette derivano dall'unione di diversi spunti presi un po’ in qua e là o più nello specifico dall'adattamento di una ricetta straniera al gusto italiano.
Il post di oggi è il primo, di una lunga serie, dedicato al Giappone, un paese che, pur non essendoci mai stata, mi affascina molto. Pensate che ho anche tentato di studiare il giapponese all'università, con scarsi risultati. (Ma non è mai troppo tardi per ritentare!)
Alcuni giorni fa ho letto un articolo sull’hanami, letteralmente: “ammirare i fiori”, ovvero la tradizione con cui da più di 1000 anni si celebra la fioritura dei sakura, una varietà particolare di ciliegio che non dà frutti.

Torta alla Nutella e Caffè



Chiunque mi conosca sa che il mio luogo preferito in Italia, e forse nel mondo intero, è Bologna. Lo so, vivo a Roma. Non è meglio di Bologna? La verità è che penso che Roma sia una città fantastica, ma Bologna avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Oltre alle meravigliose persone che ci ho incontrato ci sono anche i luoghi che caratterizzano la città, che fanno parte di bellissimi ricordi legati al periodo in cui ho vissuto lì. Piazza Maggiore e la Fontana del Nettuno, le due Torri, Via Zamboni, i Giardini Margherita e San Luca sono solamente alcuni di questi. E senza dubbio anche la Nutelleria.

Pancakes


Forse l’aspetto più difficile da affrontare del mio primo anno di permanenza in Italia è stato la colazione italiana. Per quelli di voi che non la conoscono, la colazione italiana non è molto sostanziosa – giusto un caffè consumato al bancone del bar e una brioche (“pasta” se si è a Bologna, “cornetto” se invece si è a Roma). Alcuni degli italiani che conosco saltano direttamente la brioche e bevono soltanto un caffè.
Sparito il mio French toast, i miei bagels con il formaggio spalmabile e le omelette con il bacon. La colazione era un non-pasto a Bologna. Certo, mangiavo molto meglio a pranzo ed a cena – tagliatelle al ragù, piadina con prosciutto e mozzarella, pizza con la mozzarella di bufala – ma mi mancava un sostanzioso primo pasto della giornata.
 Fortunatamente i miei amici italiani erano curiosi riguardo alle tradizioni della colazione americana. L’argomento colazione apriva sempre una serie di vivaci discussioni e le domande che mi facevano erano:
"Mangiate il bacon a colazione??"  Risposta: “Sì!”
"Come fate a mangiare pesante alle 9.00 di mattina?" Risposta: “E’ facile!”
"Ma mangiate cosi' ogni mattina?" Risposta: “No, di solito nel weekend, quando abbiamo più tempo!”
"Ahh, ma mangiate queste cose durante il brunch, non a colazione!" Risposta: “Certo, se ti fa sentire meglio!”

Biscotti della tradizione


Salve a tutti!
Come mio primo post vi propongo la ricetta da cui deriva la “mia” parte del nome del nostro blog, cioè i biscotti.
La mia passione per la cucina è nata cercando di risentire i profumi e i sapori con cui una persona speciale, che purtroppo è venuta a mancare troppo presto, riempiva la casa: mia nonna Berta. Le sue ricette, che sicuramente condividerò con voi in un futuro non tanto lontano, vengono custodite e tramandate dalla mia famiglia, anche se il commento quando si tenta di cucinare uno dei suoi “cavalli di battaglia” è quasi sempre: “Buono, ma quello della nonna era diverso!”.