Icebox Cake con Biscotti alle Gocce di Cioccolato


Nei caldi mesi estivi tendo preparare  dolci più freddi e più leggeri rispetto alle ricette che ho postato finora. Questo significa che ho metto da parte le mie ricette di cheesecake, cupcakes e biscotti, concentrandomi invece sul gelato, shortcakes e torte alla frutta, tutte opzioni altrettanto golose per l'estate. 

Penso comunque che la miglior ricetta per un dessert estivo sia di mia mamma: l'apparentemente semplice, ma incredibilmente deliziosa “Icebox cake”. Se non si è americani non si può sapere che cosa sia la “Icebox cake”, quindi lasciatemi spiegare: la “Icebox cake” è una torta che non richiede stranamente la cottura. È sufficiente sovrapporre, a qualsiasi tipo di biscotto, la panna montata, e lasciarla in frigo tutta la notte (da qui il nome "icebox"). 

Il bello di questa torta è che nel frigorifero, i biscotti magicamente ammorbidiscono quel tanto che basta per diventare teneri a contatto con la panna, diventando così simili agli strati delle “Layer cake”, con tanta soffice panna montata. In altre parole, un dessert estivo perfetto per i giorni in cui non si vuole accendere il forno, ma si ha ancora voglia di fare qualcosa di gustoso.

Guest post n°7: Kanelbullar


Nonostante vi abbia raccontato spesso molto del periodo in cui ho vissuto a Bologna (dove ho conosciuto Gloria) e della mia esperienza attuale qui a Roma, non ho vi ho mai spiegato esattamente come sono arrivata qui. Dopo tutto, prendere e trasferirsi in un altro continente, non è una decisione facile, né è facile trovare sempre i mezzi e le opportunità per farlo infatti la maggior parte di chi viene  a vivere e lavorare all'estero non finisce per rimanere più a lungo per diversi motivi. In realtà sono finita a Roma quasi per caso, avevo chiesto un impiego alla “Fulbright English Teaching” come assistente in Italia dopo la laurea, che mi avrebbe permesso di insegnare l'inglese in due licei pubblici da qualche parte in Italia. Tutti i candidati Fulbright sono assegnati ad una città del paese che hanno scelto, non possono scegliere, ed io ho avuto la fortuna di essere collocata a Roma. Come lettrice, per i corsi di lingua inglese, ho insegnato al Liceo “Augusto Righi” ed al Liceo “Farnesina”, ho aiutato gli studenti per conversazione e pronuncia, ho insegnato un po’ di grammatica e tenuto lezioni sulla cultura e storia americana. E’ stato il mio primo vero lavoro dopo il college, e mi ha dato l'opportunità di conoscere e amare Roma, e ho potuto conoscere i meravigliosi insegnanti e studenti con cui ho lavorato quell'anno, incluso il “guest poster” di oggi!

Pomodori ripieni di Riso con Patate Arrosto


Una delle cose più belle di vivere all’estero è poter chiamare più di un posto “casa”; perché sono nata negli USA, e sarà sempre il mio luogo d’origine, ma Roma è la mia città adottiva già da tre anni, è un posto a cui mi sento molto legata e so di essere molto fortunata nel viverci. Spero di inserire quante più ricette americane possibili sul blog (come il cheesecake e i pancakes), ma ne voglio mettere anche di romane, per poter condividere con voi quello che si mangia giornalmente a Roma.  In più, vorrei diversificare la selezione di piatti italiani sul blog, condividendo ricette della mia parte d’Italia,cioè il sud, come Gloria sta facendo con l’Emilia Romagna al nord.

La ricetta di oggi è un classico romana che molto frequentemente si trova nelle tavole calde a Roma. Ho notato che molti italiani mangiano in mensa o “tavola calda” durante la pausa pranzo dal lavoro, ma è anche un luogo dove mangiare un buon pasto quando non si ha tempo per cucinare, ma si ha voglia di mangiare bene. Questi pomodori sono la mia scelta ogni volta che mangio in una tavola calda a Roma - i migliori che ho provato finora sono da “La Molisana”, una tavola Calda situata a cinque minuti da casa mia. Se non vivete a Roma e non siete abbastanza fortunati da avere una tavola calda romana vicino, non vi preoccupate - ho deciso di provare a creare la mia ricetta per questi pomodori in modo che possiate provarla anche voi a casa.

Guest post n°6: Gnocco Fritto e Mostino



Purtroppo questa estate, almeno nella mia zona, si sta rivelando un po’ “ballerina” e tra acquazzoni e giornate nuvolose, sono stati pochi i weekend caldi per andare al mare. Domenica è stata una giornata dove si alternavano scrosci d’acqua e rasserenementi. Da un certo punto di vista è stato meglio così, perchè avevo un appuntamento speciale per la cena: il gnocco fritto day. La mia amica Genny ha invitato me e tutti i nostri amici a casa sua per deliziarci con il suo gnocco fritto, per poter passare del tempo anche con Silvia, un’altra ragazza del nostro gruppo, che, facendo la commessa, lavora quasi sempre di domenica.


Il gnocco fritto o crescentina è una specialità emiliana. E’ tipico quindi a Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Piacenza e Bologna. Raramente viene proposto anche nei chioschi di piadina anche qui in Romagna, ma visto che nei post precedenti ho spesso presentato piatti romagnoli è giusto proporvi una ricetta dell’altra parte della mia regione.

Pesto Genovese



Come ormai avrete capito, cucinare mi rende felice. Non c’è quasi niente che mi mette di buon umore come preparare un buon pasto, che sia in una piccola cucina, per palati esigenti (mi piacciono le sfide!) o con pochi ingredienti a disposizione. Si noti, tuttavia, che ho usato la parola quasi. Questo è perché trovo ogni anno la mia voglia di cucinare comincia a svanire con l'arrivo dell'estate,  o meglio,  con il clima caldo e insopportabile di Roma.

Il mio appartamento non ha l'aria condizionata (la maggior parte degli appartamenti qui a Roma non ce l’ha, in realtà). ​​Quindi, a casa, in estate tendo a passare la maggior parte del mio tempo parcheggiata davanti al mio ventilatore elettrico di fiducia, che purtroppo non è molto efficace per il caldo romana, a volte più di 90° F. In queste condizioni, fare una torta non sembra poi così invitante; mescolare  il risotto sul fornello caldo per mezz'ora sembra impossibile; e arrostire qualcosa in forno sembra semplicemente insopportabile. Raggiungo sempre un punto in cui penso che nutrirsi di gelato - preferibilmente acquistato e consumato in una gelateria con aria condizionata - sia l'unico modo per sopravvivere a questa stagione.

Questa ricetta per il pesto di basilico, tuttavia, è quella che mi salva ogni estate. Per quelli di voi non lo sanno, pesto - dal verbo “pestare” in italiano, che significa schiacciare - è una salsa cruda a base di basilico, parmigiano, olio d'oliva e pinoli, tipico di Genova, in  Liguria. (potreste aver già letto del pesto nel post di Gloria sulle “Le Cinque Terre”) Si mette sulla pasta, è estremamente saporito e veloce da fare, richiede solo l’utilizzo di un frullatore o di un robot da cucina - nessun fornello acceso per fare il pesto. E’ ottimo anche per la pasta fredda, in più è delizioso servito con pollo alla griglia o pesce, o spalmato sul pane tostato come antipasto. Nonostante le sue origini italiane, il pesto è sinonimo d’estate anche in Rhode Island, ma mia madre lo usa anche mesi meno caldi per fare una lasagna al pesto, uno dei suoi piatti caratteristici.

Storie post n°6: Paolo ed il suo Pane!


Qualche giorno fa ho avuto il piacere di visitare l’Azienda Agricola "Tirli" di Paolo Marianini. L’occupazione principale di Paolo è la produzione di pane biologico, ma non ha sempre fatto questo nella vita.
Alla domanda: “Perché hai scelto di lasciare il tuo vecchio lavoro per fare il pane?” Paolo risponde: “Perché mi ero stancato di quella vita frenetica, perché la mia è sempre stata una famiglia di contadini e volevo tornare alle origini, quando mia mamma preparava il pane in casa, una volta a settimana, per tutta la famiglia!” 

In realtà Paolo è molto più che un panettiere. E’ un contadino panificatore, cioè produce il suo pane da solo, partendo dalla semina del grano, che fa macinare per lo più a pietra nei suoi due molini di fiducia, fino alla consegna del pane stesso. Ogni mattina si sveglia alle 5, rinfresca il lievito madre, carica il suo furgone e parte per le consegne ai negozi specializzati, ai ristoranti o va a fare tre giorni a settimana i mercati nei paesi vicini. Dopo un riposino post-pranzo si prende cura dei suoi animali e del suo campo e inizia la preparazione del pane.  

Il mito del fornaio che lavora di notte quindi è sfatato, Paolo mi ha spiegato che essendo il suo un pane particolare e con una mollica molto tosta deve riposare prima di essere consumato, quindi il pane che esce dal forno la sera alle 23 viene venduto l’indomani mattina.
Paolo è una persona molto alla mano, gentile e piena di entusiasmo che mette poi nel suo lavoro. Ha molte persone che lo passano a salutare mentre lavora e lui li accoglie con le sue battute da vero romagnolo. Ha iniziato 5 anni fa quest’avventura, prendendo in affitto dai suoi fratelli il terreno che gli serviva per la produzione dei cereali e un magazzino che era utilizzato come rimessa per gli attrezzi.

Passatelli Rucola, Speck e Pomodoro Fresco



I passatelli, come la piadina, di cui vi ho già parlato, fanno parte della tradizione culinaria della mia zona. Facendo alcune ricerche ho scoperto che sono diffusi in Romagna, appunto, nelle Marche e nella provincia di Pesaro-Urbino. Si trovano le loro prime tracce scritte nell'opera di Pellegrino Artusi "La scienza in cucina - L'arte di mangiar bene" che, pubblicato nel 1891, è considerato il primo ricettario di cucina dell'Italia unita. Molti di voi conosceranno quest'opera ed il suo autore, ma per chi non lo sapesse Artusi nacque a Forlimpopoli, che è a circa 3km da Bertinoro, il mio paese. Più autoctono di così! 

Vi parlerò dell'Artusi e della "Festa Artusiana", in corso in questi giorni nel suo paese natale, nel prossimo "Storia post" che posteremo nel weekend. 

Shortcakes ai Lamponi e Mirtilli


Da quando vivo in Italia ho capito che alcuni dei dolci tipicamente americani sono sbarcati anche oltreoceano prendendo il loro posto tra i più classici Tiramisù e Cannoli. La Cheesecake è quasi più presente nei menù italiani che in quelli americani, diverse “Bakery” che propongono muffins e cupcakes insieme al caffè e cappuccino italiano hanno aperto a Roma e in altre città. In breve, gli italiani hanno accolto molte delle nostre golosità, dolci carichi di glassa, che sono più ricchi e un po’ diversi rispetto ai classici dolci italiani. 

Lo Shortcake, però, è un dolce americano che deve ancora sfondare in Italia, e in realtà, la maggioranza degli italiani non ne hammo mai sentito parlare, strano, perché gli Shortcakes (più precisamente, gli Strawberry Shortcake) sono uno dei più classici dessert americani, proprio come l’Apple Pie e i Cookies. Così per aiutare gli Shortcake a farsi strada in Italia, vi darò, con questo post, la loro ricetta da aggiungere al vostro repertorio per questa estate.

Guest post n°5: Krelana



Questa settimana voglio condividere con voi un altro guest post “dal resto del mondo”, questa volta dal Kosovo. Questa ricetta e di Dafina e Venera che, come Sergey e Ot sono state studentesse del programma PROLAW nellì’anno appena conclusosi.

Alcuni studenti PROLAW potrebbero dirvi che la strada per far parte di questo programma è davvero lunga. C’è il processo per far domanda di essere accettati che prevede delle prove scritte più l’esame TOEFL ed altre cose. Una passata questa fase bisogna chiedere un visto per studenti, cercare casa, comprare un biglietto aereo per Roma e trovare un’alloggio. Insomma c’è molto da fare e naturalmente molte domande riguardo al programma mi vengono fatte nei messi appena precedenti l’inizio delle lezioni, cioè Settembre. Quindi mi scrivo con gli studenti che saranno in classe prima di vederli dal vivo e cerco di aiutarli il più possibile. Mi sembra già di conoscerli!