Storie post n°7: Prati, Part 1

Anche se è praticamente impossibile che vi servano un pasto cattivo a Roma (il buon cibo abbonda in questa città), devo dire che uno dei miei posti preferiti per mangiare è il mio quartiere “Prati”. Oltre ad essere la stessa zona in cui si trova il bellissimo Castel Sant Angelo e il Vaticano (Papa Francesco è praticamente il mio vicino di casa), ad avere non una ma due stazioni della metropolitana (che rendono gli spostamenti più facili, cosa da non sottovalutare a Roma), ha anche molti meravigliosi posti dove mangiare. Con questo post vorrei fare a tutti voi una panoramica dei posti dove mangio più volentieri qui ai “Prati”.


LA PASTICCERIA SICILIANA 

 Il primo posto dove vado ogni mattina per il caffè e la colazione è “La Pasticceria Siciliana”, a due minuti a piedi da casa mia. Come suggerisce il nome, questa pasticceria è specializzata in dolci siciliani, nel senso che potete trovarci una favolosa granita, la cassata, e, naturalmente, i cannoli, che sono fatti su ordinazione e sono i migliori che abbia mai provato. Il mio ordine alle ore 08:00 è sempre: un cornetto integrale con miele ed un cappuccino, e dal momento che questa panetteria rimane aperta fino alle 23:00 (inusuale per l'Italia) è un ottimo posto per uno spuntino dolce (come il tiramisu al pistacchio!) a tarda notte. Come se servire dell’ottimo cibo e caffè non fosse abbastanza, i baristi qui sono meravigliosi! Ciao a Lori e Alina che stanno probabilmente leggendo questo post! Indirizzo: Via Cipro 79.







Challah Bread


Negli ultimi 10 anni cioè da quando ho iniziato a cucinare ho provato innumerevoli ricette; alcune erano ok, altre molto buone, ed altre ancora fantastiche. Le ricette che condivido qui con tutti voi sono quelle che mi sono piaciute di più nel corso degli anni, che sono testate e approvate per i nostri lettori, in pratica sono tutte le ricette che amo fare e mangiare.
Detto questo, sto per condividere con voi una ricetta che è forse la cosa che preferisco in assoluto tra quelle che ho cucinato negli anni. Signori e signore, vi presento il Challah Bread, una delle cose più gustose che potrete mai mangiare. Mi spiego, il Challah Bread, per quelli di voi che non lo conoscono, è un pane ebraico a base di uova, burro e zucchero, che ha una caratteristica forma intrecciata. E’ burroso, dolce, simile ad una torta e servito caldo direttamente dal forno con burro o marmellata è stepitoso. Preparare questo pane quando sono a casa in Rhode Island, è come una tradizione, non ci rinuncio mai.


Durante il ritorno a casa in auto dall'aeroporto mio padre indaga su quando potrà mangiare il Challah Bread: "Quindiiiii... preparando il lievito quando sarai a casa... Quando si potresti preparare il Challah Bread? Domani? Ti riprenderai presto dal jetlag, giusto? ! Potrebbe essere un buon modo per riempire la mattinata!" Quando preparo questa ricetta, il pane scompare letteralmente nel giro di un'ora o due. Spesso trovo i miei familiari a mangiarne fette, in piedi al bancone della cucina, con il coltello da burro in mano.


Se vi capita di avere qualsiasi avanzo di questo pane (anche se questo non è mai accaduto in casa mia) immagino si potrebbe anche usare per fare French toast o un budino di pane. Yummm.
Mi rendo conto che alcuni di voi potrebbero essere un po’ incerti su come fare il pane da zero. So cosa state pensando: è complicato; ci vuole troppo tempo; conviene comprarlo al supermercato il pane. State certi che questa ricetta non richiede troppo tempo, dovrete solo mescolare gli ingredienti insieme per l'impasto, lavorarlo un po' e lasciare lievitare per un paio d'ore. E credetemi, questo pane è migliore di qualsiasi altro PANE si possa mai comprare al supermercato. Provare per credere!!!


CHALLAH BREAD


Ingredienti:


5 cucchiani di lievito secco attivo
236g di acqua tiepida
100g di zucchero
3 uova, più 1 uovo per spennellare il pane
700g di farina
2 cucchiaini di sale
115g di burro



Procedimento:

Per fare l’impasto a mano, in una grande ciotola, sciogliere il lievito in acqua tiepida e lasciate riposare circa 5 minuti. Incorporate le uova una alla volta, poi aggiungete lo zucchero e il burro. Successivamente aggiungere 500g di farina, e il sale e mescolare tutti gli ingredienti insieme fino a che il tutto diventi una massa appiccicosa. Trasferite l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata e impastate, aggiungendo la farina rimanente, fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico, ci vorranno circa 5/7 minuti. Non aggiungere altra farina. L'impasto deve rimanere morbido e diventerà meno appiccicoso impastando.


Per fare la pasta con un mixer o planetaria, nella ciotola sciogliete il lievito in acqua tiepida e lasciate riposare fino a che non diventerà spumoso, circa 5 minuti. Aggiungere lo zucchero, 3 uova e il burro, poi i 500g di farina e il sale. Mettere la ciotola del mixer, fissare il gancio per impastare e impastate a bassa velocità, aggiungete gradualmente la farina rimanente fino a quando l'impasto sarà liscio ed elastico, circa 5/7 minuti. Togliere l'impasto dalla ciotola.


Formare una palla con l’impasto e trasferitela in una ciotola leggermente unta d'olio. Coprire la ciotola con un canovaccio umido e lasciare lievitare la pasta in posto caldo fino a quando non raddoppia in massa, circa 2 ore.


Foderare una teglia con carta da forno. Su una superficie leggermente infarinata, girare la palla di pasta e impastare per un minuto o due. Per modellare il pane e fare una treccia a 3 capi come faccio io (si può anche fare una treccia a quattro o sei file, ma io tendo a semplificarmi la vita) tagliare la pasta in 3 parti uguali con un coltello affilato. Utilizzando i palmi delle mani, formate con ogni pezzo di impasto una striscia. Allineate i tre pezzi di pasta sulla teglia. Unite le tre estremità delle striscie in alto e cominciate a intrecciare i tre pezzi insieme. Quando avete finito di intrecciare, pizzicare insieme le parti inferiori e infilare i le estremità sotto la pagnotta.


Posizionare il pane intrecciato sulla teglia preparata, coprite con un canovaccio asciutto, e lasciare lievitate di nuovo in una senza correnti e calda fino a quando la pagnotta raddoppierà in dimensioni e diventerà spugnosa al tatto, ci vorranno circa 45 a 60 minuti.

Spennellare la treccia delicatamente con l'uovo sbattuto. Posizionate la teglia nel piano inferiore del forno preriscaldato a 180°C. Lasciate cuocere fino a quando la treccia sarà dorata circa 30 a 35 minuti. Trasferire su una gratella e lasciate raffreddare. Servire con burro e marmellata.






Spaghetti alla Carbonara di Mare


La classica carbonara è famosissima in tutto il mondo per essere un must della cucina italiana. Ma quest'estate ho scoperto la sua versione "di mare" al ristorante "Il Molo" di Porto-Novo al Conero. Il Conero è una zona bellissima delle Marche che vanta un mare bellissimo per essere ancora così al Nord. Per quanto riguarda la tradizione culinaria hanno anche loro dei piatti tipici e prodotti locali notevoli, come i moscioli di Porto-Novo, cioè le cozze di quella zona.
La carbonara di mare è stata una piacevole sorpresa, tanto che ho voluto provare a riproporli a casa. Non sono venuti proprio identici, ma comunque gustosissimi.

French Toast Monoporzione


Negli ultimi 5 anni, dal mio arrivo a Bologna ad oggi, sono stata abbastanza fortunata da poter viaggiare in diversi paesi e da poterne scoprire le tradizioni culinarie. Ho potuto assaggiare le cozze in Belgio, i tacos in Messico, la paella in Spagna e i kanelbullar in Svezia, per non parlare dei piatti italiani.

Nonostante provare nuovi piatti e nuove cucine mi abbia sempre entusiasmato, ci sono alcune pietanze che apprezzo per la loro tradizionalità, perchè mi mettono un po' di nostalgia; sono piatti semplici, autentici, familiari che mia mamma ha sempre preparato  da quando sono nata, e che mi riportano alla mia infanzia. Ad esempio la "tomato soup" nei giorni di pioggia, il pollo arrosto con patate per cena, i blondies come dolci ed anche il "french toast" per colazione.

Fettuccine con Brie, Pomodorini e Basilico



Ho notato che, quando si parla di stagioni, ci sono tendenzialmente due tipi di persone. Ci sono le “persone estive”, quelli che tutto l’anno attendono con ansia l’arrivo di giugno, luglio ed agosto, fanno il countdown dei giorni che li separano da pantaloncini corti, dalle giornate in spiaggia e dal gelato quotidiano. E poi ci sono le “persone autunnali”, le persone che parlano con entusiasmo del cambiar di colore delle foglie (sono solamente foglie morte!), della comodità di portare maglioni e stivali (per sicurezza io ho sempre un vestito estivo sotto mano) e del Pumpkin Spice Latte al Dunkin Donuts (preferisco di gran lunga un ice-cappuccino, ma è solo il mio parere).
Come dovreste aver capito, io non sono una “persona autunnale”.
Ho sempre associato l’estate alle vacanze dalla scuola, alle gite a Newport, alle giornate in piscina, al caldo e alla meravigliosa stagione che è l’estate per cucinare e mangiare. L’estate è la stagione in cui le pannocchie, il cocomero, le ciliegie e i pomodori sono al top e si può organizzare grigliate all’aperto. E’ senza dubbio la mia stagione preferita.

Guest post n°8: Panini imbottiti di Frittata


Con mia grande gioia quest’estate ho fatto parte dello staff di “Scamporella” un evento a mio parere bellissimo ideato da Andrea Cappelletti dell’Enoteca Vivì di Cesena. La descrizione che lui stesso ne ha dato è quella di un “pic nic insolito tra gli ulivi”, niente di più esaustivo. Ma in quel aggettivo “insolito” ci sta dentro un mondo, che comprende gli allestimenti fotonici di Ofelia CasaBottega e di Eventinvetrina, il menù sempre ricercato e gustoso curato dai cuochi dell’Enoteca Vivì, i vini sorprendenti della tenuta Altavita di Cesena, la sfida di ospitare per una sera uno chef stellato come Alberto Faccani del Ristorante Magnolia di Cesenatico e soprattutto l’entusiasmo, i sorrisi e la voglia di fare di tutti quelli che hanno collaborato a queste serate magiche.